La vera storia della carbonara

Forse non tutti sanno che il 17 gennaio scorso si è celebrato in tutti i ristoranti del mondo il “Carbonara day” per commemorare questo piatto che come gradimento è forse secondo solo alla pizza.

Bisogna intanto sfatare la convinzione che questo appetitoso piatto sia nato a Roma, di fatto i suoi natali sono a Napoli.

La nascita è abbastanza recente, data infatti 1944, quando le truppe di occupazione americana dell’epoca molto gradivano il cibo che veniva loro venduto dalle bancarelle di strada: pizze piegate a portafoglio, suppli, ma sopratutto spaghetti cotti al volo e conditi con cacio e pepe; era vietato il pomodoro perchè colava e macchiava le divise.

Un giorno, un soldato americano ordinò un piatto di spaghetti e, trovatolo non adeguato e troppo misero per i suoi gusti, aggiunse alla pasta la sua razione K, composta di uova in polvere, bacon e panna liquida, trovando il risultato di suo gusto. La notizia della variante alla solita pasta corse per tutti i vicoli e le piazze di Napoli, al punto che anche i napoletani vollero assaporare questo piatto, naturalmente aggiustarono gli ingredienti apportando una serie di modifiche per adattarli ai loro gusti: era nata la carbonara, che trova la sua morte negli spaghetti.

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Già nel 1946 le prime osterie del porto servivano questo piatto, che poi si diffuse a Roma, dopo la sua liberazione e successivamente nel resto d’Italia e nel mondo. Il suo dilagare giustifica il fatto che ci siano alcune varianti: chi utilizza il bacon al posto del guanciale o la pancetta dolce, chi usa le uova intere e non, solo i tuorli, viene unito l’uovo al momento sbagliato, creando l’effetto frittata. Ulteriori varianti sul tema sono state le fettuccine alla papalina e la carbonara di verdure, con le zucchine al posto del guanciale, per accontentare anche il palato di chi soffre di ipercolesterolemia.

La cosa importante è che sia nata la carbonara a soddisfazione di palati golosi.

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